Cosa aspettarsi da una squadra che ha visto allenatori come Sarri e Giampaolo nelle vesti di programmatori di un processo di crescita tattica e mentale?Tanto gioco, 4-3-1-2 come “marchio di fabbrica” e situazioni tattiche interessanti.
La guida tecnica appartiene all’ischitano Giovanni Martusciello, vera trade-union tra le gestioni Sarri e Giampaolo dei quali è stato assistente e dei quali ha proseguito la passione per il gioco fatto di passaggi corti, imprevedibilità e di capacità di inserirsi (soprattutto dei centrocampisti) tanto in area avversaria.
In porta gioca il polacco Skorupski che sembra proseguire il buon momento della scuola polacca, buon minutaggio assicura anche il secondo portiere Pelagotti; la difesa vede a destra Zambelli e Laurini, entrambi sono dotati di buona spinta in fase offensiva, il primo garantisce altresì tanta esperienza vissuta prevalentemente con la maglia del Brescia; al centro il difensore più presente è Bellusci, Barba e Costa si alternano nel ruolo di spalla dell’ex Catania; entrambi hanno caratteristiche più da stopper, il primo (cresciuto nella gloriosa primavera della Roma di Alberto De Rossi) ha sicuramente più dimestichezza con i meccanismi della difesa toscana avendo lavorato anche agli ordini dell’odierno tecnico del Napoli; a sinistra troviamo la nota più lieta del reparto, Pasqual, l’ex Fiorentina porta in dote tantissima esperienza a livello internazionale avendo fatto parte a più riprese anche della nazionale italiana ed avendo disputato numerose competizioni internazionali con la formazione gigliata. Completano il reparto il giovane Dimarco, il serbo Cosic (giocatore molto simile a Tosic del Besiktas) e lo svizzero-albanese Veseli che sembra stia ripercorrendo la strada del suo connazionale Hysaj.
A centrocampo la sorpresa è rappresentata da Tello, mezzala destra, il colombiano, prodotto del vivaio dell’Evingado, ha iniziato la propria carriera come esterno basso per poi avanzare progressivamente il suo raggio d’azione, oggi può giocare tutti i ruoli del triangolo di destra (esterno basso, mezzala, ala), è dotato di ottime capacità tecniche; al centro due sono le opzioni, Josè Mauri e Diousse, il primo, portato in Italia dal Parma è più tecnico e imprevedibile e tende a trasformare il centrocampo dei toscani in un reparto a 4 quando Croce si allarga a Sinistra, ha buone capacità anche nell’uno contro uno, il secondo rappresenta un vero craque per l’Empoli, nonostante la sua giovanissima età (a settembre ha compiuto diciannove anni) impressiona per la capacità di gestire il pallone e per la bravura nell’impostazione del gioco anche sotto pressione avversaria; come mezzala sinistra troviamo Croce, arrivato in toscana insieme con Sarri dal Sorrento per interpretare il ruolo di ala sinistra nel 4-4-1-1 utilizzato dal tecnico originario di Bagnoli, ha seguito la trasformazione del sistema di gioco nel 4-3-1-2, diventando una mezzala di qualità e, soprattutto, tanta quantità, alternativa a Croce è Buchel, uno dei protagonisti della promozione del Bologna in Serie A. È un reparto molto tecnico, formato da elementi che possono disimpegnarsi anche come trequartisti e che effettuano frequenti inserimenti in area.
Sulla trequarti troviamo il gioiello della compagine toscana, Ricky Saponara, è il “faro” del gioco, capace di accelerazioni centrali fulminanti, è stato anche accostato più volte al Napoli; l’alternativa è rappresentata dal bosniaco Krunic, abile anche a giocare come mezzala destra.
L’attacco vede due possibilità, la prima rappresentata da Pucciarelli e Maccarone, la seconda da Pucciarelli e Gilardino, nel primo caso l’attacco diventa più imprevedibile, i due sono punte rapide (Pucciarelli ha addirittura un passato da trequartista) che non danno punti di riferimento alle difese avversarie, favoriscono gli inserimenti del trequartista e delle mezzali; la seconda da alla squadra un’impostazione più classica, in tal caso l’ampiezza viene assicurata soprattutto da Tello a destra e Pucciarelli sulla sinistra con il bomber Gilardino che garantisce la profondità. Chiudiamo brevemente con il centravanti di Biella, Campione del Mondo nel 2006, ha abbracciato il Progetto-Empoli, vuole dimostrare che a trentaquattro anni ha ancora voglia di cimentarsi con un calcio moderno e speriamo che il suo “violino” (la sua celebre esultanza dopo ogni marcatura) suoni a festa per la salvezza della squadra empolese, sarebbe il coronamento per una carriera immensa.