“Da prodotto del settore giovanile del Milan, mi rendo conto che poche società investono sui ragazzi. In Italia l’Atalanta è l’unica che lo sta facendo da anni, e sta ottenendo frutti importanti. I bergamaschi, insieme al Napoli, propongono il calcio più divertente. L’Inter è solida ma non si può dire che entusiasmi - queste le parole di Alessandro Budel, ex calciatore, fra le tante, del Cagliari, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Juric da Napoli? Anche lui è un estremista come Gasperini: è necessario che i calciatori si adattino alla sua idea di gioco. Ad esempio, i calciatori dell’Hellas, da poco tempo in Serie A, lo seguono pedissequamente ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Potrebbe essere pronto per la piazza partenopea perché è un allenatore che diverte. Gattuso calciatore nel ruolo di allenatore? Ciò che si rivede di più è l’empatia con i giocatori, è la sua miglior qualità, riusciva a creare questo tipo di rapporto anche con i suoi compagni quando giocava. Nel mondo degli allenatori, in pochi hanno questa qualità. Non è stato giusto metterlo in discussione a metà stagione: i conti vanno fatti sempre alla fine, infatti ha dimostrato di essere capace, ottenendo i risultati prefissati. Napoli è una piazza calda, è fondamentale mantenere le acque calme. Gli azzurri, in campionato, hanno recuperato tanti punti, ma avrebbero dovuto fare di più in Europa League. Spalletti al Napoli? Lo vedrei bene, allenatore capace e già abituato a squadre importanti. Non credo sia incompatibile con Adl come si dice, visto che ha già lavorato con presidenti fumantini. Juric è diverso, è una scommessa che ti può dare tanto a livello di imprevedibilità, ma con Luciano vai sul sicuro. Imprescindibile nel centrocampo azzurro? Fabian Ruiz. Il mio preferito? Insigne, senza dubbio. Ha avuto una continuità importante in questa stagione ed è stato bravo a riprendersi dopo il rigore in Supercoppa. Anche Politano, però, merita una menzione: è partito nell’ombra ma si sta ritagliando il suo spazio. Chi più difficile da sostituire tra Fabian e Koulibaly? Non ci sono molti difensori come Kalidou in giro”.
COLOMBA
Franco Colomba a “Il Sogno Nel Cuore” su 1 Station Radio: “Adl e Gattuso devono fare un passo indietro e continuare insieme. Osimhen non è ancora pronto, Mertens parte titolare. Lobotka bocciato. Insigne? Unico ed insostituibile"
“Gli azzurri hanno bisogno di punti contro il Cagliari, faranno la partita, mentre i sardi proveranno in contropiede- queste le parole di Franco Colomba, ex allenatore, fra le tante, di Napoli e Cagliari, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Gattuso? Essere messi in discussione a metà stagione capita spesso. Il calcio vive dei risultati del momento, anche a metà stagione o all’inizio può accadere, ma puoi anche ribaltare la situazione. Rino è stato bravo a non perdere la testa, a saper reagire, anche se il rapporto col presidente si è inclinato. Per De Laurentiis è difficile fare un passo indietro, ed il calabrese è molto orgoglioso, ma se analizzassero bene il percorso fatto con la squadra al completo, potrebbero anche pensare di continuare insieme. Bisognerebbe che facessero un passo indietro entrambi e continuare il loro matrimonio: sarebbe la cosa più giusta per la squadra. A Napoli è dura essere discreti, perciò non mi sento di incolpare Adl per la fuga di notizie sui sondaggi. In città trasformano una formica in un elefante, ed è difficile tener nascoste determinate questioni. Chi confermerei dei nuovi? Rrahamani si è proposto bene in qualche partita, Osimhen sta giocando adesso per via di infortuni e Covid. Petagna è stato un buon rincalzo. Lobotka non ha convinto. Chi è il titolare fra Osimhen e Mertens? La città, se potesse, farebbe un monumento a Dries. Ad oggi è lui il titolare, ma l'età avanza e mi aspetto che al nigeriano venga dato sempre più spazio. Victor, però, deve migliorare: non può giocare solo in profondità, deve partecipare di più alla manovra come tutti i centravanti moderni. Potrebbero giocare entrambi, ma questo Zielinski è inamovibile. Lozano? Mi aspettavo la sua esplosione, è un giocatore con caratteristiche importanti. Insigne? È un regista aggiunto, unico per caratteristiche. Nel gestire la palla è il più bravo di tutti lì davanti, ed il Napoli non può farne a meno, è come Totti per la Roma. Politano? Accetta di giocare e di non giocare tranquillamente, è entrato in quest’ottica e si sta ritagliando uno spazio importante. In questo è maturato anche Insigne, non ha più gli scatti di rabbia per le sostituzioni. Io in pensione? Se dovesse arrivare una chiamata, la valuterei”.
DI FUSCO
Raffaele Di Fusco a “Il Sogno Nel Cuore” su 1 Station Radio: “Adl monarca, ma così la società non cresce. Ha disatteso troppe promesse. Gattuso ha bruciato due anni di Meret: spero vada via e dimostri le sue qualità"
“De Laurentiis ha fatto un grande lavoro al Napoli, riportare una squadra dalla Serie C alla A è sempre un’impresa - queste le parole di Raffaele Di Fusco, ex portiere ed allenatore, fra le tante, del Napoli, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. È stato avvantaggiato sicuramente per il grande pubblico che la squadra partenopea, rispetto ad altre realtà: erano in 40mila anche in Serie C. Ha saputo portare la squadra ad altissimo livello, i suoi risultati sono sotto gli occhi di tutti, anche se ha fatto qualche promessa di troppo che, poi, ha disatteso. Ho sempre contestato il suo modo di agire, determinate situazioni non le sa gestire, deve ancora imparare. La comunicazione è sbagliata, è un punto carente della sua gestione. Anche impedire ai calciatori di rilasciare dichiarazioni è un errore. Questa gestione monarchica non produce molti risultati. ADL ha sempre sbagliato i modi, avrebbe potuto evitare certe uscite, restare in silenzio, ma questo fa parte anche del personaggio. È abituato a gestire tutto lui, e non può farlo, anche perché non è in grado, dovrebbe fare più l’imprenditore che il presidente. Ad esempio, fa durare le trattative mesi e mesi, facendosi poi, spesso, rubare il calciatore in questione. A dare fiducia a Gattuso c’erano lui ed il figlio, e non il direttore sportivo Giuntoli: questa è l’importanza che attribuisce ai suoi dirigenti. Avrebbe bisogno di qualche figura in più in società, ma non so fino a che punto gli darebbe ascolto. Oggi è importante costruire una equipe. Meret? È lo stesso di due anni fa, non è migliorato perché non si gestisce un portiere emergente e con grandi qualità come ha fatto Gattuso. Oggi, Alex, è sempre sotto la lente di ingrandimento perché a Napoli lo hanno bruciato. Spero vada via per giocare con continuità e dimostrare il suo valore. La scelta di Gattuso di alternarlo continuamente è stata sbagliata. Il ruolo del portiere è diverso, in altre zone di campo è più frequente l’errore, ma quando sbaglia chi è fra i pali, fa perdere le partite. Il modo di guardare un portiere è diverso, e anche la psicologia. Continuare con Gattuso? Assolutamente sì”.