Proprio il tecnico che fre i tra in lizza (Tudor e Fabio Cannavaro) pareva fosse il meno favorito. Perché Aurelio De Laurentiis ha optato per un cavallo di ritorno e non per il croato o il mitico Cannavaro è presto detto. Il presidente vuole un allenatore di passaggio, per poter concludere dignitosamente la stagione, ma senza nessuna ipoteca per il futuro. Condizione che invece poneva Igor Tudor, non allettato dalla prospettiva di essere un tecnico ad orologeria, ma chiedeva garanzie per i prossimi anni. Voleva il croato essere al centro di un progetto. Ma De Laurentiis guarda oltre e vorrebbe coltivare altre ambizioni.
Così Adl gli ha preferito Mazzarri. Una scelta che sembra essere la più saggia ed affidabile, almeno sulla carta, per un presidente che in estate, dopo il grande scudetto, ha collezionato errori su errori, e che ha stracciato la prospettiva di un ciclo vincente. Il tecnico toscano conosce bene la piazza, ha lasciato un ottimo ricordo con una strepitosa conquista della Coppa Italia, dopo aver battuto la Juve di Conte che non aveva mai perso in Italia in quella travolgente maratona. Soprattutto Mazzarri vanta un rapporto ottimo col presidente del Napoli, che col suo carattere poco gestibile ed ondivago non è solito lasciarsi bene con i suoi dipendenti. Walter sa come gestire l'irruenza del suo datore di lavoro, un nuovo venuto invece si sarebbe trovato a stagione in corso a dover fronteggiare un patron poco malleabile e imprevedibile di giorno in giorno.
Poi Mazzarri ha già lavorato in una piazza ambiziosa come Napoli, mentre Tudor aveva in passato guadagnato consensi, ma in club di provincia (Udinese e Verona), mentre Cannavaro aveva allenato fra Emirati e Cina e la sua unica esperienza italiana, il Benevento, si era conclusa con un cocente esonero dopo una serie di schiaffi in campo. Faa i tre del casting, dati alla mano, Walter è il più esperto e nel suo curriculum giganteggia la splendida Coppa Italia. A suo svantaggio però c'è un dato, legato al post Napoli. Dopo la parentesi azzurra, il Walter non ha mai più vissuto stagioni esaltanti. Ovunque sia andato il suo percorso è stato più ombroso che sfavillante. E dalla felice epopea partenopea sono passatti 10 anni. Cosa sarà cambiato in lui, e come uomo e come professionista sarà il campo a svelarlo.
A far pendere la decisione in suo favore, ci sta che Il nuovo neo tecnico ha accettato un contratto senza grandi ambizioni future. Lui stesso avevo posto le basi per siglare l'accordo: riconferma per la prossima stagione solo in caso di vittoria dello scudetto o di un approdo alle semifinali di Champions. Due obiettivi che, oggi come oggi, non sembrano alla portata del Napoli. Almeno di quello allenato da Garcia. La terapia Mazzarri dovrà rivitalizzare uno spogliatotio confuso e in parte disorientato e un ambiente sul depresso. Peggio del francese non si poteva fare, con lui in panchina il Napoli ha sbandato paurosamente e mai avuto un'identità. Il francese non si dimetterà per non perdere un solo euro dal suo contratto.
Quindi, tutto lascia presagire che a giugno De Laurentiis dovrà andare alla ricerca di un nuovo tecnico, ancora. A meno di un clamoroso exploit di Mazzarri. Forse, anzi quasi sicuramente, il presidente ha ora un chido fisso. Che è Antonio Conte. Che in estate vorrebbe rimettersi in gioco e rientrare in campo, dopo l'anno sabbatico. Sarà lui il prossimo obiettivo del Napoli. Che potrebbe però dover fronteggiare la concorrenza della Juve, se Allegri andasse via a giugno.
E su Conte sono d'uopo alcune riflessioni. Adl lo ammira molto e ne è ammaliato, ma trattasi di un sanguigno come lui. Prevedibili scintille, siamo scettici all'idea che l'ex bianonero posso durare a lungo a Castelvolturno. Però è uno che sa vincere al primo anno. Questa sua pecularietà intriga molto Adl. Conte potrebbe far salire di gran lunga il fatturato della società, ma al tempo stesso sarebbe un impegno economico non indifferente. Il suo onorario toccherebbe i 10 milioni di euro all'anno, più o meno quanto chiede oggi Osimhen. E proprio riguardo al bomber, Conte avrebbe già chiesto al Napoli la garanzia della sua permanenza. Fattore che oggi De Laurentiis non è in grado di garantire, in quanto Os ha altre mire ormai che la maglia azzurra. Comunque Conte chiederebbe una squadra molto competitiva, nonché di aver voce in capitolo sul mercato. Quest'ultimo aspetto si sa non farebbe impazzire di gioia l'egocentrico presidente del Napoli. Che però fra pochi mesi sarà a un bivio. Se investire seriamente per un programa vincente o ripartire dal basso e distruggere anche gli ultimi mattoni della squadra scudetto. Intanto, il ciclo cominciato lo scorso anni si è già interrotto, la speranza è che la cura Mazzarri si ricolleghi al passato recente. Per esempio, lui ha promesso di adottare il 4-3-3. I presupposti possono esserci. A Bergamo il primo esame.
(Foto fonte Biografia on line)