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Venerdì, 14 Ottobre 2016 09:26

Napoli-Roma – Analisi Tattica

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La Roma ha iniziato la stagione con un 4-3-3 ma un’evoluzione tattica l’ha portata ad adottare il    4-2-3-1, questa scelta, probabilmente, è dovuta ad una metamorfosi di Nainggolan, conosciuto per essere una mezzala “fosforo e polmoni”, il belga sta avanzando sempre più il suo raggio d’azione trasformandosi in un trequartista a tutti gli effetti (Spalletti avrà pensato al Perrotta del suo primo periodo romano), non mancano occasioni in cui il tecnico ricorra ancora al centrocampo a tre oppure al “rombo” (4-3-1-2 contro il Viktoria Plsen).

In porta l’indiscusso titolare è Szczesny, la cui riconferma è stata chiesta a gran voce dall’allenatore; la difesa è a quattro ma, come quella azzurra, prevede un esterno basso bloccato e l’altro che sale, la differenza sta nel fatto che tra i giallorossi tale compito è ben codificato (è sempre Juan Jesus il prescelto) mentre nel Napoli è l’esterno basso lato-debole a rimanere bloccato; altre volte entrambi gli esterni spingono, in tal caso avviene lo scaglionamento di De Rossi tra i due centrali. A destra si alternano Bruno Peres e Florenzi con il primo che non ha completato l’adattamento alla difesa a quattro, per cui Mertens o Insigne potranno approfittare della scarsa propensione del brasiliano a fare le diagonali difensive; i centrali sono Manolas e Fazio, con il primo che ha compiti di copertura della profondità, il secondo di marcatura del centravanti e di uscita in caso di palla coperta, anche Juan Jesus potrebbe disporsi al centro della difesa, va detto che, tali meccanismi non sempre funzionano, ragion per cui anche lì potrebbero nascere per l’attacco azzurro delle occasioni; sulla sinistra due sono le opzioni: detto di Juan Jesus (opzione attendista), possibile lo spostamento di Peres su quel versante (opzione offensiva). Complessivamente la difesa capitolina soffre soprattutto la velocità degli avversari (Vedere la partita persa contro il Torino)

A centrocampo i mediani sono De Rossi e Strootman, sono due elementi più di quantità e di palleggio, il primo a volte propone palle pulite già dalla difesa, il secondo, spesso, si trova a creare una sorta di scaglionamento verticale con Nainggolan permettendo così di trasmettere l’azione in verticale; opzione poco utilizzata è Leandro Paredes, dotato di maggior tecnica, l’argentino sembra altresì più a suo agio in un centrocampo a tre.

La trequarti è formata a destra da Salah, l’egiziano è un’ala capace di fulminei uno contro uno e di improvvise accelerazioni, con Peres forma una coppia molto offensiva; al centro dovrebbe inserirsi Nainggolan, l’opzione Totti è stata utilizzata più a partita in corso, il belga potrebbe creare non pochi grattacapi a Jorginho, ragion per cui Maksimovic (oppure Albiol se riesce a recuperare) e Koulibaly dovranno spesso collaborare in fase di impostazione fornendo palle pulite al centrocampo; a sinistra dovrebbe giocare El Shaarawy, il “faraone” rappresenta una soluzione più accorta e più larga rispetto all’argentino Diego Perotti che tende al contrario ad accentrarsi per creare giocate di rifinitura per Dzeko.

In attacco sta trovando spazio Dzeko, il bosniaco è sicuramente un centravanti valido ma ha spesso problemi caratteriali, non riesce a creare profondità alle spalle della linea difensiva avversaria vanificando le giocate di rifinitura dei trequartisti. Spalletti potrebbe però sorprendere tutti con la soluzione del “falso nueve”, utilizzando Totti o Perotti in quella posizione. Nel primo caso la coppia difensiva del Napoli sarà impegnata in un lavoro di contenimento più sull’uomo, nel secondo (“falso nueve”) dovranno difendere più di posizione, agendo principalmente sulle linee di passaggio.

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