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Martedì, 02 Luglio 2019 10:44

Serie A 2019/2020: le 20 squadre del prossimo campionato

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Serie A 2019/2020: le 20 squadre del prossimo campionato

 

Atalanta
Bologna
Brescia
Cagliari
Fiorentina
Genoa
Hellas Verona
Inter
Juventus
Lazio
Lecce
Milan
Napoli
Parma
Roma
Sampdoria
Sassuolo
Spal
Torino
Udinese

Atalanta
La prima volta non si scorda mai. L'Atalanta esordirà alla fase a gruppi di Champions League dopo un'annata strepitosa, terminata con il terzo posto in classifica davanti alle ben più quotate Inter, Milan e Roma. La Dea è una delle squadre che più ha stupito nell'ultimo triennio e sarà chiamata a gestire a modo la tripla competizione. Di recente la società ha confermato in panchina Gasperini, architetto del miracolo bergamasco, al quale è stato rinnovato di un anno il contratto.

 

Bologna
Dopo un inizio balbettante e un girone di andata con meno di 0,7 come punti medi racimolati a partita, i rossoblu si sono risollevati grazie all'ottimo mercato di gennaio della società e, soprattutto, all'arrivo di Sinisa Mihajlovic. Con il serbo sono arrivati immediatamente i primi risultati, caratterizzati da prove maiuscole come quella di San Siro e da un gioco finalmente propositivo. La società è ambiziosa, ma troppo vincolata ai problemi burocratici che riguardano la costruzione dello stadio.

Brescia
Eugenio Corini, subentrato a David Suazo dopo pochi turni di Serie B, ha portato le Rondinelle in massima serie dopo diversi anni dalla loro ultima discesa in Purgatorio. La squadra gioca un buon calcio, figlio dell'impostazione datagli dall'ex tecnico di Palermo e Chievo Verona. Davanti è esploso Alfredo Donnarumma, acquistato per due spiccioli dall'Empoli e consacratosi come bomber principe della categoria. Per il resto ci sono molti giovani da tenere d'occhio, da Tonali - il cui futuro è incerto - all'interessante centrale difensivo Cistana. Obiettivo salvezza, ma Cellino è sempre stato un presidente ambizioso.

Cagliari
Pochi cambi, qualche perdita inevitabile (Barella) e la voglia di solidifcare ulteriormente un gruppo che, negli ultimi anni, ha sempre portato a casa la salvezza, obiettivo minimo di una società che ancora non ha deciso cosa vuole diventare da grande. La certezza è seduta in panchina e si chiama Rolando Maran, tecnico scafato che sa fare le nozze con i fichi secchi. L'età media è abbastanza alta e bisognerà intervenire per svecchiare la rosa, ma l'impressione è che, con i tasselli giusti, il Cagliari possa confermarsi a metà classifica.

 

Fiorentina
L'ultima stagione dei Viola è stata ampiamente deludente, con il crollo verticale del girone di ritorno che non solo ha portato i Della Valle a esonerare Pioli, ma addirittura la squadra ha conosciuto il rischio di una possibile retrocessione. Il gruppo è stato consegnato a Montella, ma adesso balla una possibile cessione da parte della proprietà marchigiana a una cordata americana, per cui il futuro per ora sembrerebbe abbastanza indecifrabile. In più, attenzione al mercato in uscita, durante il quale potrebbero salutare la compagnia pezzi da novanta come Chiesa, Veretout e Milenkovic.

 

Genoa
Lo stesso discorso vale per il Genoa, che a Firenze si è preso una salvezza pareggiando a reti bianche contro la Fiorentina, mentre l'Empoli sprofondava a San Siro. La cessione a gennaio di Piatek ha messo in difficoltà Cesare Prandelli, che nel girone di ritorno ha vinto soltanto tre partite. Per il resto si parla della solita gestione targata Preziosi, fatta di ottime intuizioni di mercato mixate a scelte scellerate in chiave gestionale. Sotto la Lanterna regna la confusione, ma i tifosi del Grifone non sono più disposti a giocare con il fuoco.

 

Hellas Verona
Promozione clamorosa, soprattutto se consideriamo le premesse. Dopo aver esonerato Fabio Grosso a ridosso dei playoff, l'Hellas è rinato grazie ad Alfredo Aglietti, bravo a normalizzare una polveriera prossima all'esplosione. La tifoseria organizzata è ormai in aperta contestazione contro il presidente Setti e quest'anno più volte ha disertato. A questo aggiungiamoci che la rosa andrà sensibilmente migliorata se si vuole sperare di mantenere la Serie A. Cosa resta? Sicuramente la bellissima cavalcata verso la promozione, con il Verona fuori dalla seconda fase fino a pochi minuti dalla fine della partita con il Foggia. Poi la vittoria di Pescara e la rimonta contro il Cittadella, che permette alla bellissima città veneta di mantenere almeno una squadra in massima serie.

 

Inter
La Champions League conquistata in un confuso rush finale ha chiuso il biennio targato Spalletti. A Milano hanno accolto a braccia aperte Antonio Conte, che avrà il compito di far compiere alla squadra uno step ulteriore dal punto di vista qualitativo. L'asticella va alzata e, finalmente, le ambizioni del club non sono più frenate dalla UEFA, che ha di fatto "liberato" la società dai fastidiosi paletti legati al fairplay finanziario. In rosa ci sono alcune situazioni da definire, ma nonostante tutto attorno all'ambiente nerazzurro regna sempre l'ottimismo.

Juventus
Gli otto volte campioni d'Italia hanno spazzato via record su record, diventando la squadra italiana più vincente di sempre. Contrastarli sarà impossibile, vista la dimensione europea assunta dalla società che, in un anno, ha prima acquistato Cristiano Ronaldo e poi si è separata da Massimiliano Allegri, al termine di 5 anni ricchissimi di successo. Come ripartiranno i bianconeri? Da un top allenatore e con un mercato sontuoso, questo è certo. La dirigenza ha una visione molto ampia della propria situazione, a tal punto da essere ormai entrata stabilmente tra le prime 8 d'Europa.

Lazio
La vittoria dell'ultima edizione di Coppa Italia ha un po' mitigato la classica stagione da "what if". La Lazio potrebbe essere tante cose, ma alla fine manca sempre il classico centesimo per fare l'euro. Nonostante ciò Lotito, dopo settimane di riflessioni, ha confermato la premiata ditta Tare - Inzaghi: da loro si ripartirà per pensare la Lazio del futuro, una squadra chiamata a rinnovarsi in tutte le zone e a proporre le solite intuizioni tecniche per gestire la possibile partenza dei big, Milinkovic-Savic su tutti.

Lecce
Il Lecce è la trasposizione in campo di Fabio Liverani, suo tecnico e leader carismatico, un personaggio che parla poco e lavora tanto, sempre nel rispetto dei propri giocatori e di una società che, negli ultimi anni, è rinata dopo lo scandalo del Calcioscommesse e la scellerata gestione Tesoro. Il presidente è un avvocato, si chiama Sticchi Damiani e la scorsa estate ha costruito la promozione diretta investendo decisamente poco, ma in maniera molto oculata. Con queste linee guida i giallorossi si riaffacciano alla Serie A, campionato al quale la piazza salentina è mancata parecchio.

 

Milan
Il quinto posto del 2018/19 è costato il posto a Gennaro Gattuso, ma i rossoneri hanno difficoltà ben più serie da affrontare. In primis, i rigidi paletti della UEFA, che non permettono grandi libertà sul mercato. In secondo luogo, le nuove linee guida della società, che ha deciso di puntare quasi esclusivamente su profili giovani e futuribili, il che non è l'ideale per chi vuole vincere subito. Lati positivi? La proprietà è seria e sistemerà le cose per bene, anche se ci vorrà qualche anno prima di rivedere il Milan competere seriamente per vincere qualcosa. Il che, per come si erano messe le cose sotto le mani cinesi, non è poco.

 

Napoli
La prima stagione di Carlo Ancelotti è servita al Napoli per consolidarsi come seconda forza del campionato italiano. In questa, invece, si dovrà per forza chiedere qualcosa in più: gli Azzurri hanno un piano di crescita tracciato in maniera significativa da De Laurentiis, che contrariamente a molti suoi colleghi non può permettersi spese pazze. Crescita graduale, rastrellamento e valorizzazione di talenti: questi sono i dettami di una dirigenza che, qualora dovesse trovare delle occasioni, è comunque intenzionata a regalare dei pezzi grossi al proprio mister. Poi c'è l'Europa, dove bisognerà per forza fare meglio.

Parma
Squadra a due facce, quella che si è riaffacciata in massima serie nell'estate 2018. Dopo un ottimo girone di andata, dove i Ducali hanno dato spettacolo grazie ai vari Biabiany, Gervinho e Inglese, la squadra è calata a salvezza quasi acquisita. Un vero peccato, perché mister D'Aversa aveva proposto in campo anche alcune cose molto interessanti, poi andate a perdersi con una seconda parte di campionato abbastanza anonima, nella quale spicca solo il bel pareggio contro la Juventus all'Allianz. La società ha comunque confermato il tecnico, al quale cercherà di fornire più alternative di rosa intervenendo sul mercato.

Roma
Una delle squadre delusione dell'ultima stagione. I giallorossi partivano per fare sfracelli, ma ben presto si sono visti ridimensionare a causa soprattutto di situazioni interne gestite male, che hanno mangiato ogni ambizione e motivazione di un gruppo caratterialmente abbastanza debole. L'esonero di Di Francesco non ha aiutato, così come non hanno aiutato le dimissioni di Monchi e il fatto che il presidente Pallotta ormai non frequenti gli ambienti societari da più di un anno. Poi, come ciliegina sulla torta, è arrivato l'addio di De Rossi, che ha portato la tifoseria a ribellarsi in maniera forte. Cosa salvare dunque? A parte la classe di Zaniolo, nulla.

 

Sampdoria
La Samp riparte dal casting per la panchina, visto che Marco Giampaolo - a causa di differenze di vedute con il presidente Ferrero - ha annunciato il suo addio ai blucerchiati dopo due stagioni abbastanza positive. La società dovrà cercare qualcun altro e poi provare a mantenere almeno una parte dei tanti talenti che hanno bazzicato Bogliasco di recente, magari portando avanti quel processo di crescita di recente arrestatosi sempre alle soglie della quota Europa. Davanti è confermato Quagliarella, la vera arma in più di questa Sampdoria.

 

Sassuolo
Il Sassuolo è ormai una realtà consolidata, con una proprietà seria alle spalle e i conti in ordine. Certo, per ora il tanto agognato salto di qualità non è arrivato, nonostante le basi gettate fossero buone. De Zerbi ha fatto un buon lavoro di costruzione, ora bisognerà capire se lo porterà avanti o, in alternativa, Squinzi si affiderà a un altro allenatore. Le partnership con Juventus e Roma andranno invece avanti, permettendo a tanti giovani di farsi conoscere in maglia neroverde. Del lotto fanno parte anche Frattesi, Tripaldelli e Scamacca, stelline dell'Italia al Mondiale under 20.

 

Spal
Dopo due salvezze consecutive la Spal cerca il tris, ma dovrà probabilmente farlo senza il suo comandante in panchina. Leonardo Semplici potrebbe aver finito il suo ciclo in quel di Ferrara e la scelta del suo eventuale successore non potrà essere sbagliata. Colombarini si è dimostrato un presidente molto intelligente, si è circondato di collaboratori validi (uno su tutti Davide Vagnati, direttore dell'area tecnica) e ha portato in Emilia giocatori di ottimo livello tipo Petagna, Kurtic e Viviano. Puntellato bene, questo gruppo potrebbe agilmente salvarsi di nuovo.

 

Torino
Walter Mazzarri è la certezza dalla quale riparte il Torino, una delle realtà emergenti del calcio italiano, tornata in alto dopo anni di anonimato. I granata da qualche tempo stanno trattenendo tutti i giocatori migliori e Cairo ha intenzione di mettere dentro qualche altro innesto funzionale, in modo da stabilizzarsi definitivamente nella zona Europa League. La stella rimane Belotti, 15 gol nel 2018/19 e in doppia cifra da tre stagioni, un vero e proprio leader carismatico con la fascia al braccio e un rapporto speciale con l'ambiente.

 

Udinese
La famiglia Pozzo raggiunge un'altra salvezza in extremis, ma non si potrà continuare a giocare con il fuoco troppo a lungo. Ormai da anni l'Udinese si è ridimensionata, diventando di fatto una priorità secondaria per la proprietà che, oggi, preferisce investire nel Watford. Di recente però la dirigenza ha messo il primo paletto in vista del futuro, confermando Igor Tudor in panchina: il croato, che aveva già collezionato una manciata di presenze nell'annata precedente, è stato richiamato al capezzale della squadra per sostituire Davide Nicola, a sua volta giù subentrato a campionato in corso. Rimanere in A rimane quindi l'imperativo principale. Per il resto, si attendono giorni migliori.

Fonte:foxsports

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Mario Passaretti

Nato a Torre del Greco il 28/05/1979, diplomato in maturità classica. Giornalista da giugno 2015 e direttore del sito www.ilcuoreazzurro.it dal 2022. Collaboratore del giornale "Il Roma"