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Lunedì, 07 Aprile 2025 20:37

Il Napoli vale solo un tempo e non ha piedi né carattere. Questa non è squadra da scudetto.

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La partita che doveva valere una stagione è durata appena un tempo e neppure con toni esaltanti. Per il resto è stata un pietà. E non è quella di Michelangelo. 

Si ripete un leit motiv inquietante e scoraggiante degli ultimi tempi. Gli azzurri giocano un primo tempo su buoni livelli, o comunque accettabili, ma poi crollano nella ripresa. Senza un perché, senza una ragione logica. Eppure sono quelli che non hanno il fardello delle coppe e giocano appena una volta a settimana. E' successo a Bologna quanto accaduto contro il Milan. Primi 45' incoraggianti, ma poi un secondo tempo del tutto deprimente. Nella ripresa infatti, il gruppo Conte non ha mai tirato in porta, un dato davvero scoraggiante ed avvilente. Col Milan era andata bene, nonostante l'arrembaggio dei rossoneri nella seconda frazione, contro i ragazzi di Italiano, più in palla dei rossoneri, le cose si sono messe meno bene  col passare dei minuti. Considerazioni sui limiti del Napoli. Non è sceso in campo con la carica agonistica e la cattiveria che l'importanza della posta in palio richiedevano, inoltre c'è un grave dubbio sula tenuta fisica. Ripetesi, nel secondo tempo gli azzurri non cedono ma crollano. A Bologna neppure un tiro in porta.

Non è certo il rendimento di una squadra dalle grandi ambizioni. Sotto accusa e la mentalità e soprattutto la tenuta fisica, di una squadra che dovrebbe essere avvantaggiata dal giocare una sola volta a settimana eppure fa acqua, soprattutto in trasferta dove l'ultima vittoria risale al 18 gennaio.

Se questi sono quelli che vogliono vincere il tricolore c'è poca da stare allegri- Napoli in forte emergenza fuori Meret e Buongiorno, insomma gli assi portanti della difesa. E mica è poco. Ma c'è un fenomeno che si chiama Anguissa, e non a caso è sulla lista dei partenti. A un certo punto, prende palla a metà campo, semina avversari come birilli e batte Skorupski. Una iradiddio. Super. Napoli vola. Il Bologna non reagisce subito, è passivo, timido ed intimorito e sono gli azzurri a tenere pallino del gioco con un susseguirsi di occasioni. Ottimi nei primi 45'. Mentre la reazione del gruppo Italiano è alquanto blanda.

Ripresa, tutto cambia purtroppo. Il Napoli, come già accaduto in passato, ha un netto calo. Non fa nulla per erigersi sugli avversari. Si abbassa ed il Bologna pareggia con un magistrale tacco magico sotto porta. Al quel punto è la squadra di casa a tenere le redini del gioco, mentre gli azzurri spariscono dal campo. Nessuna occasione creata. Solo confusione, stanchezza ed aria fritta. Ma come si può ancora affermare che con questo piglio si possa puntare al primo posto. Neppure se l'Inter si suicidasse. Il tricolore resta un sogno osceno.

Vali solo un tempo, caro Napoli non sei da primato-Qualcosa nella preparazione fisica degli azzurri non va per il verso giusto. Un tempo su buoni livelli, poi si molla. Successo già a Como, col Milan ed ora a Bologna. Si diceva che giocare una volta a settimana fosse un vantaggio, I fatti dicono il contrario, o quantomeno il Napoli non beneficia del riposo prolungato. E' da considerare però una statistica. Conte è l'allenatore che in serie A ha sinora effettuato meno cambi. Il che la dice lunga su alcuni postulati del gruppo. La panchina non dà affidamento come la prima squadra, lo stesso tecnico non ha fiducia assoluta nelle seconde linee. Se può arriva al 90' con i titolarissimi. Ed allora il discorso ricade sempre sul mercato di gennaio, su quella stasi colpevole e che potrebbe valere la perdita di uno scudetto che era alla portata.

Neres e Kvara, ma ci faccia il piacere- Il portoghese non ha brillato. Un primo tempo sulla sufficienza poi è sparito dal campo. Da quanto è partito titolare non ha mai inciso più di tabnt. Diverse erano le sue scorribande quando subentrava panchina, allorchè dava ritmo ed imprevedilità alla partita. Ma visto il rendimento di Kvara, del grande ex, al Psg, soprattutto in Champions è eresia pure dire che Neres possa essere il predestinato ad una sostituzione eccellente, troppo impegnativa sinora per l'ondivago Neres. Il vero rimpiazzo del georgiano non è mai arrivato, dovevasi cercarlo col lanternino a gennaio ma Adl e Manna hanno fatto flop in sede di maercato. Un disastro.

Un occhio alle rivali- Ad esser chiari diremmo alla rivale, l'Inter. Impasticciata a Parma, dopo essere stata avanti di due gol, ha accusato stanchezza e stress ed in nove minuti s'è fatta rimontare. I nerazzurri non sono una corazzata. Ma se il Napoli è una barcaccia che non tiene il vento. I giochi se non già fatti, potrebbero esserlo presto. I tre punti di distacco restano una distanza preoccupante, anche se il calendario sembra a vantaggio degli azzurri. Ma è un Napoli che oggigiorno ha perso certezze, grinta e qualità. Tutte caratteristiche che storicamente appartenevano alle squadre di Antonio Conte.

(Foto fonte Calcionapoli.24)

 

 

 

chio alle rivali- 

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Enzo Famiglietti

Nato a Napoli alla fine degli anni sessanta.Inizia la sua carriera giornalistica a metà degli anni novanta presso il quotidiano sportivo di breve durata Campania Sport e poi diventa redattore alla Verità di Napoli-Napoli più, dove si occupa delle pagine dedicate al Napoli ed anche dell'impaginazione delle altre sportive. Ma la sua passione resta il calcio. Negli anni successivi collabora, come redattore, al Corriere del Pallone e negli anni recenti a vari siti web Per sempre Napoli, 87 tv e successivamente ilcuoreazzurro.it