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Lunedì, 22 Febbraio 2021 10:12

UN TUNNEL SENZA FINE. PAURA PER OSIMHEN.

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La sconfitta di Bergamo (la seconda in pochi giorni contro l’Atalanta) certifica il momento di crisi del Napoli, che deve fare ancora i conti con l’emergenza infortuni, ma che, soprattutto, continua a mostrarsi fragile e vulnerabile. Eppure, qualche piccolo segnale di timida ripresa, nel primo tempo del mach, si era visto. La squadra aveva mostrato più attenzione ed una maggiore compattezza difensiva, risultando comunque evanescente in fase offensiva.

Dopo aver chiuso sullo 0-0 la prima frazione, nella ripresa ecco ricomparire i fantasmi. Solito errore di posizionamento della difesa, con Mario Rui (il più basso dei difensori) a marcare Zapata e Atalanta in vantaggio. Stavolta la squadra reagisce e trova il pari con un bel gol di Zielinski, fino a quel momento piuttosto defilato. Ma dura poco. Gli azzurri difendono male ed incassano un "uno - due" micidiale che indirizza il match a favore degli avversari. Il Napoli torna in partita grazie ad un autogol, poi arriva la rete del definitivo 4-2. Ed arriva in maniera balorda a dimostrazione del momento di confusione che attanaglia squadra e tecnico. Prima della battuta del corner, dal quale scaturisce il gol, Gattuso decide di sostituire Maksimovic e Mario Rui, con Koulibaly e Ghoulam; l’assetto difensivo ne risente, si perdono i riferimenti e la frittata è fatta! Nel finale, minuti di ansia e paura per Osimhen che, cadendo, batte la testa, perde conoscenza e viene trasportato in ospedale. Per fortuna, si riprende, ma quanto spavento! L’Atalanta vince, pur senza surclassare il Napoli, vittima dei soliti errori e dei suoi limiti. La sconfitta manda su tutte le furie ADL che impone il silenzio stampa, ma il presidente non sembra intenzionato a prendere decisioni clamorose. Insomma, Gattuso resta al suo posto. Si sceglie di aspettare, e più che un indizio di fiducia, l’attesa somiglia sempre più ad un segnale di rassegnazione.

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Enzo D'Anna